Battipaglia: ricorso compostaggio, interviene l’amministrazione

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Chi sbaglia viene chiamato a rispondere del suo errore. Piaccia o non piaccia questa è la filosofia cui è informata l’azione di questa amministrazione. Si accertano cause, le motivazioni e poi si interviene, senz’altro nel rispetto dei diritti del dipendente sanciti dalla normativa e dai C.C.N.L, ma a nessuno è consentito di commettere errori, soprattutto se gravi, sperando nell’inerzia dell’amministrazione. Altro che silenzio della sindaca di cui qualcuno parla sui social.

E’ stato un “mero errore”, scrive l’avv. Giuseppe Lullo, dirigente del settore avvocatura comunale, la mancata notificazione dell’avviso di costituzione in giudizio alla Regione Campania in relazione al ricorso presentato dal Comune di Battipaglia contro la procedura di finanziamento alla società EcoAmbiente per la realizzazione del nuovo impianto presso lo STIR.

Certo! Un mero errore materiale, siamo sicuri che si tratta di un mero errore materiale e non di un qualcosa di voluto, ma rimane un errore di una gravità unica. Una omissione che pregiudica la battaglia legale e politica ingaggiata da questa amministrazione contro la trasformazione di parte dello Stir e della allocazione sul territorio di un impianto di compostaggio. Una scelta del Piano Regionale dei rifiuti che noi riteniamo non solo sbagliata ma pericolosa per una area come la Piana del Sele così caricata di strutture per la lavorazione del rifiuto.

Non vi è alcun dubbio, però, sulla gravità dell’omissione che pregiudica la battaglia legale e politica avviata dall’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Cecilia Francese contro la trasformazione di parte dello Stir e dell’allocazione sul territorio di un impianto di compostaggio. L’amministrazione comunale è intervenuta più volte in questi mesi, sia con atti di Giunta Comunale, sia con delibere di Consiglio, a testimonianza della volontà di contrastare tale disegno.

Vi sono due delibere di Giunta, le numero 198 e 199 del 21 settembre 2017, che riguardano una l’aggravio di controlli e verifiche per le di industrie insalubri sul nostro territorio che pone paletti ben precisi alla nascita di nuove industrie potenzialmente nocive per la salute dei cittadini e per l’ambiente (comprese le industrie che trattano i rifiuti), e che va nel senso di favorire la messa a norma delle attività già insediate; la seconda riguarda proprio gli indirizzi al Settore Avvocatura Comunale, che sapeva benissimo l’impegno di questa amministrazione  su questa vicenda  e l’impegno che si sta prendendo su di essa una battaglia di mesi culminata nel ricorso da inoltrare contro l’insediamento dell’impianto di compostaggio.

«L’amministrazione comunale ha chiesto immediatamente chiarimenti all’avvocato Lullo rispetto alla notifica dell’avviso di costituzione in giudizio – ha affermato l’assessore all’Ambiente Stefania Vecchio. Quel che è accaduto non può avere alcuna spiegazione: è inaudito che una vicenda sulla quale l’Amministrazione e l’intera comunità avevano riposto aspettative e speranze di contrastare una decisione che non teneva in alcun conto la realtà del territorio, oggi si trovi a scontare l’impossibilità di essere vagliato dalla giustizia amministrativa a causa di tale comportamento omissivo».

«Non eravamo a conoscenza della mancata notificazione dell’atto – dice la sindaca Cecilia Francese –. Immediatamente ho avviato le verifiche del caso e siamo rimasti sbigottiti dalla superficialità utilizzata in questo caso dal dirigente del Settore Avvocatura. Una battaglia di mesi, culminata poi in una manifestazione di piazza e poi con l’avvio di un percorso di interlocuzioni istituzionali, due consigli comunali monotematici, rischiano di essere gettati alle ortiche da un “mero errore” dell’avvocato del Comune. E’ un atto che pregiudica l’Ente oltre a mettere in imbarazzo l’amministrazione comunale».

Gli assessori competenti, l’avvocato Stefania Vecchio (Ambiente) e l’avvocato Laura Toriello (Legalità), hanno già replicato alla nota di Lullo chiedendo ulteriori spiegazioni in merito alla vicenda. Intanto si è chiesto che fossero avviate tutte le procedure per accertare l’accaduto e le responsabilità e che fossero assunti tutti i provvedimenti del caso. Di certo è venuto meno un rapporto di fiducia nei confronti di un dirigente comunale per cui la sindaca si riserva di assumere, ovviamente nel rispetto della normativa vigente, gli atti consequenziali di sua competenza.

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