Bomba a Battipaglia: al via la seconda fase di aspirazione dell’esplosivo

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La prima fase dell’operazione, ossia carotaggio e buco all’interno dell’ordigno, è terminata poco dopo le 13. Successivamente è cominciata la fase più delicata, ossia verificare il contenuto dell’ordigno. Gli artificieri sono impegnati nel lavaggio e aspirazione dell’esplosivo. L’ordigno inglese, infatti di 250 libre e risalente alla seconda guerra mondiale, era carico di tritolo.

Prosegue senza intoppi anche la copertura della zona rossa evacuata: sono attive infatti sul territorio pattuglie anti-sciacallaggio e droni che girano per sorvegliare le zone interessate. Le operazioni stanno rispettando il tabellino di marcia previsto nei giorni scorsi. Si sta procedendo ora a svuotare l’ordigno bellico dopo un cambio di macchinari. I tempi previsti sono sempre nell’ordine delle 8-12 ore a partire dall’inizio delle operazioni che è avvenuto questa mattina alle ore 11.

4 Commenti

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  • massimo rispetto per gli artificieri che ci stanno lavorando, ma per quelli che stanno attorno ho parecchi dubbi. Dico solo che da una simulazione fatta su un sito che sfrutta un modello per esplosioni nucleari risulta che hanno interdetto un’area fino al limite del “nessun danno” con un’esplosione di una bomba nucleare di 2kt! (hiroshima era di 15) .. ma ripeto, bomba nucleare..
    Mi pare ovvio che tutto questo casino ha altri scopi, diversi dalla sicurezza. Dopotutto se i rischi sono tanto elevati, vuol dire che quegli artificieri sono dei kamikaze… ma invece sono “solo” degli ottimi professionisti, i quali stanno lavorando a contatto con la bomba (da 80 anni in quel posto), e che pure durante la deflagrazione si troveranno a qualche centinaio di metri in tutta sicurezza (come detto, non essendo dei kamikaze!). Il raggio di 1.6km per me è una stupidaggine, pure alla luce dell’esperienza vissuta con quella al crescent, di peso doppio rispetto a questa, quando misero un raggio di soli 200m verso terra e 500 verso il mare… e non sentimmo neppure un botticino, pur guardando la zona dal limite dell’area interdetta (ss18,zona Baia).
    Se si utilizzassero le ff.oo. per sicurezza pubblica forse staremmo tutti meglio, a partire dalle decine di furti in abitazione

  • x david_rossi : Il paragone con la bomba del crescent di qualche anno fa non è fattibile in quanto si tratta di due ordigni completamente differenti per composizione esplosiva. Il maggiore peso non comporta una maggiore potenza, dipende tutto da cosa c’è all’interno dell’ordigno.

  • Se non è scoppiata quando hanno effettuato lo scavo, potevano anche caricarla a braccia e portarsela in caserma per usarla come fermaporta…..

  • okgugle, invece è fattibilissimo, pure perchè pesava il doppio, quella! in questo caso neppure l’hanno fatta esplodere ma hanno solo aspirato l’esplosivo. Inoltre ho provato quanto detto da david_rossi e la simulazione dice esattamente quello, a 1.6km di raggio c’è il limite della radiazione di calore in caso di esplosione di bomba nucleare da 2kt! per cronaca: 2kt è l’energia sviluppata dall’esplosione di 2.000.000 (MILIONI) di kg di tritolo! in quel caso ce ne stavano 31… ti è chiaro? Senza contare che una eventuale esplosione, sarebbe avvenuta in un fosso già delimitato da terrapieno, aperto in alto, con decine di metri di terra tutto attorno PRIMA di incontrare case, e che quelle prime case avrebbero comunque limitato effetti assorbendo l’onda d’urto. La prova sta nel fatto che al porto, quando fu fatta brillare, il raggio era di 200 metri lato terra (e ripeto, pesava il doppio).
    Questa è stata un’esercitazione .. prendiamola così….

    Kamikaze: appunto, e aggiungici gli 80 anni che stava lì! ma c’è molta gente che crede a qualunque cosa senza porsi domande. Non dico che era innocua, ma neppure c’era bisogno di fare tutto questo casino. duecento metri e le prime case “a vista”, questo era utile sgombrare, oltre alle strade in quel raggio e alle utenze gas-luce ovviamente

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