“Signore, ferma l’epidemia con la tua mano”: la pregheria di Papa Francesco

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«Ho chiesto al Signore di fermare l’epidemia: Signore, fermala con la tua mano». Papa Francesco – come ha confessato in un’intervista esclusiva rilasciata al vaticanista Paolo Rodari del quotidiano “la Repubblica” – sta pregando ancora più intensamente per confidare anche all’aiuto divino nell’arginare la diffusione del coronavirus. Il Santo Pontefice ha anche suggerito come trascorrere questi giorni difficili: «Dobbiamo ritrovare la concretezza delle piccole cose, delle piccole attenzioni da avere verso chi ci sta vicino, famigliari, amici». Papa Francesco  ha poi rivolto un pensiero particolare per il personale sanitario, per i volontari e per i familiari delle vittime: «Ringrazio chi si spende in questo modo per gli altri. Sono un esempio di questa concretezza. E chiedo che tutti siano vicini a coloro che hanno perso i propri cari, cercando di accompagnarli in tutti i modi possibili».

20 Commenti

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  • Prova con la preghiera che ha fermato la peste e il vaiolo, magari funziona anche col coronavirus.

  • Ma non è lo stesso Pontefice che è favore dell’immigrazione senza limiti, e poi schiaffeggia le signore cinesi che gli porgono le mani per paura del contagio di cui era consapevole?

  • francè tra una preghiera e l’altra che ne dici i mannà na cos i sord agli ospedali che ne hanno bisogno?

  • Bravi ragazzi……nemmeno io avrei saputo fare di meglio!
    Ho pietà di voi!

  • Mi conforta leggere che siamo in molti a non credere più agli amici immaginari…. 🙂

  • “Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinché tu possa dirlo” frase attribuita storicamente a Voltaire, uno dei padri dell’illuliminismo, la filosofia della ragione e della razionalità. Ci insegna a difendere e a rispettare l’opinione e le posizioni altrui, anche quando da noi non condivise, e non a sminuirle, oltraggiarle o dileggiarle. Chissà se qualcuno dei beoti che han commentato prima (o il beota singolo, che ha postato in serie, uno dopo l’altro, 3-4 commenti fac-simile, credendosi anche spiritoso) era edotto sull’argomento?!

  • Voltaire non ha mai pronunciato quella solenne sciocchezza ed anzi invitava notoriamente a schiacciare quelli che lui considerava gli infami, ovvero i cattolici, a cui, come naturalmente non hai letto, non andava assolutamente estesa la famosa tolleranza.

    Mentre abbiamo catecumeni che infettano interi paesi, vecchi bizzuochi che chiedono di fare processioni pubbliche in piena epidemia e papi che se ne vanno girando a piedi per Roma raccontando favolette, magari rifletti sul perchè.

  • * scriveva nel suo Dizionario filosofico alla voce ateismo: “.. quale conclusione trarremo da ciò? Che l’ateismo è un mostro assai pericoloso in quelli che governano; che lo è anche nelle persone di studio, se pure la loro vita è innocente, perché dal loro studio esso può arrivare a quelli che vivono in piazza; e che se non è certo funesto quanto il fanatismo, è tuttavia quasi sempre fatale alla virtù “

  • A parte la citazione non appartenente a Voltaire, le “opinioni” di questi clericabili smettono di essere tali quando vanno a ledere la salute e la sicurezza altrui. In una situazione emergenziale come quella che stiamo vivendo, un credente che ESIGE messe, processioni e tutto ciò che è vietato dalle attuali normative ministeriali a causa del contagio, non è più uomo di fede, ma solo uno sporco egoista fanatico, che si rifugia dietro la religione per nascondere il proprio fallimento come essere umano.
    Persone del genere sono inutili alla società.

  • Una richiesta di intervento divino alla quale non crede neanche Papà Francesco. Religione oppio dei popoli

  • Il Dizionario filosofico è un’opera di Voltaire, neanche la definizione che fa di “ateismo” è sua?! Voltaire era anticlericale ma non antireligioso, era un teista; credeva nella Divina Provvidenza e nell’immortalità dell’anima, riconosceva la funzione morale e sociale della religione, concepiva l’esistenza di un Dio come suprema istanza di giustizia, e impostó tutta la propria vita in una una battaglia continua contro l’INTOLLERANZA, incardinandola sul principio morale di “non fare agli altri ciò che non vuoi venga fatto a te”, che è tema centrale nel Vangelo. Egli non si scagliava contro il cristianesimo in quanto tale, bensì contro i rappresentanti dell’istituzione ecclesiale del suo tempo, rei di avere impostato una forma di religiosità talvolta fanatica, chiusa al confronto e senza diritto al contraddittorio, ferma nei suoi schemi e con la presunzione di ritenersi sempre nel giusto, talvolta violenta, ben diversa dalla Chiesa di oggi, che è evoluta e mutata con l’uomo e l’incedere del tempo. Bisognerebbe conoscere tutto Voltaire per saperlo, non solo ciò che fa più comodo..
    Cosa chiedano o non chiedano, addirittura “esigendo”, questi bizzochi è del tutto irrilevante, né più né meno di quegli idioti che pretendono di voler continuare a fare sport e attività fisica (ricorrendo anche ai tribunali) in strada, in una situazione emergenziale come questa. Di concreto ci sta soltanto che tutti devono rimanere chiusi in casa, e che, altro atto concreto, è stata proprio la Chiesa la prima istituzione a sospendere praticamente tutto, sigillando le proprie parrocchie onde evitare assembramenti.
    Il raduno neocatecumenale (formazione, peraltro, quasi settaria in seno alla Chiesa e, a stento, mal tollerata) in quel di Atena lucana è stata un’idiozia irresponsabile, pari a quella di chi, fino a due weekend fa, partiva per andare sulla neve, prendeva treni per scendere da Nord a Sud o si gustava il suo bel aperitivo in bocca con altre decine di persone, in spazi chiusi, ad emergenza già iniziata.
    Quanto alla mini processione del Papa in quel di Roma: lui (già risultato negativo al tampone per coronavirus, effettuato in precedenza) l’ha effettuata in maniera solitaria, con la scorta distanziata ad oltre due metri da sé, mettendo a rischio, al massimo, la propria di salute e non quella di nessun altro. In qualità di massima autorità religiosa mondiale, con quel gesto, ha voluto lanciare un messaggio simbolico di speranza all’unanimità, credente o meno. Cristiano o no, ci sarebbe solo da portare rispetto dinanzi a un gesto così; ma la tolleranza non alberga granché nell’animo di questi “atei” post moderni, dispensatori di boria e “verità assolute”

  • Ragazzi splendide le vostre risposte,un mix di cultura e ironia che fa emergere valori individuali e meritocratici di un sud anche di edotti e sapienti Liberi.Il tutto è bellissimo.Bravi e complimenti a voi tutti

  • Don Ciccio, visto che sei compagno di Fabio Fazio ti dico: aprì lo IOR e fai il vero comunista,fornisci gli ospedali di materiale necessario per salvare tutti i popoli invece di fare chiacchiere.
    Il Padre Eterno a coloro che fanno politica non li ascolta!

  • Non abbiamo verità assolute ma non ci interessano le favolette mistiche. Liberi tutti di disputare sulla immacolata concezione, sull’infallibilità del papa, sul diavolo, sugli ebrei popolo eletto o sui precetti islamici o altre amenità del genere. Per le quali cose vi siete e vi state scannando ancora. Ricordiamo che col pretesto religioso ancora adesso cristiani e protestanti in Irlanda si metterebbero le bombe sotto al..sedere. Un’ultima cosa: se un Giovanni o un Paolo viene chiamato XXIII o VI è perchè si riconosce la continuità con gli altri che lo hanno preceduto. Compreso un Alessandro VI al secolo Rodrigo Borgia.

  • Le dispute umane trovano, nella religiosità, soltanto un pretesto, lo hai detto tu stesso, atto a legittimare la propria indole e naturale propensione violenta; né più né meno di quello che fanno gli ultras o i tifosi di questa o quella squadra, che tradendo lo spirito più profondo e nobile dello sport, in nome della presunta “mentalità” o dell`onore della propria squadra da difendere, danno fondo a tutta la loro bestialità. La religione non nega il libero arbitro, ed è sempre e soltanto l’uomo il solo responsabile dei propri gesti. Non mi risulta, poi, che al Soglio pontificio ci sia un Alessandro IX, bensì un Francesco I. Non vi interessano quelle che chiamate “favolette mistiche”, ma sotto articoli a sfondo religioso, siete sempre i primi ad intervenire col vostro sprezzante commento; un po’ come la celebre protagonista della favola esopiana de “La volpe e l’uva”

  • il Vaticano dimostrasse di spogliarsi un pò delle sue ricchezze,come sempre predica (per gli altri), e desse una mano a risolvere con fondi e strutture.
    La solidarietà e la misericordia si vedono coi fatti.

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