Bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale: sequestrati beni per 10 mln

Stampa

Nella mattinata di oggi, su delega della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, diretta dal Procuratore Capo Dott. Antonio Centore, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di sequestro preventivo di beni per oltre 10 milioni di euro a carico degli amministratori di fatto e di diritto e dei membri del collegio sindacale di una società di Nocera Superiore, dichiarata fallita nel 2016, operante nel settore della commercializzazione dei prodotti petroliferi.

Bancarotta fraudolenta ed evasione: i fatti contestati

I fatti per i quali si procede vedono coinvolte sette persone fisiche, indagate a vario titolo per bancarotta fraudolenta e reati tributari (sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, omesso versamento dell”l.V.A. ed emissione ed utilizzo di fatture false).

Le indagini, delegate al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Salerno e coordinate dai Sostituti Procuratori della Repubblica Dott. Davide Palmieri e Dott. Angelo Rubano, traggono origine proprio dalla procedura fallimentare della società e sono state indirizzate a far luce sulle cause che avevano determinato l’erosione del patrimonio societario.

In questa prospettiva sono stati accertati a carico degli amministratori della società fallita, i quali agivano in concorso con gli organi di controllo, diverse condotte distrattive negli anni dal 2011 al 2015, tra le quali la rilevazione in contabilità di costi inesistenti, di debiti tributari notevolmente inferiori a quelli effettivi, il versamento di caparre confirmatorie spropositate (per euro 600.000,00, oltre la metà del prezzo convenuto) per l’acquisto di terreni poi non concretizzatisi, determinando il conseguente depauperamento del patrimonio netto, per un importo superiore ai 12,5 milioni di euro, oltre che un’esposizione in bilancio di dati contabili non corrispondenti al vero.

Le operazioni economiche descritte, poste in essere anche al fine di sottrarsi fraudolentemente al pagamento di imposte per oltre 3 milioni di euro, si ritiene siano state possibili anche in ragione delle specifiche responsabilità contestate ai membri del collegio sindacale, i quali, pur essendo a conoscenza dei fatti, si astenevano dal porre in essere ogni efficace azione di vigilanza e controllo sulle modalità di amministrazione della società.

Nello stesso ambito, sono state rilevate alcune operazioni effettuate a vantaggio di un’altra immagine societaria, contestualmente costituita dall’amministratore di fatto della società insolvente e ad essa subentrata nella gestione dell’attività commerciale. In particolare, dall’analisi dei rapporti commerciali intercorsi tra i due soggetti giuridici, all’esito di un controllo fiscale condotto dalle Fiamme Gialle, è stata accertata una frode all’lVA perpetrata attraverso l’interposizione dell’impresa decotta nella commercializzazione del carburante.

Ed infatti, le due società condividevano uffici e impianti e, tra di esse, vi era un passaggio solo cartolare del prodotto compravenduto. A ciò si aggiunga che lo stesso carburante era stato in precedenza acquistato dalla fallita in esenzione d’imposta, dichiarandosi “esportatore abituale” pur in assenza dei requisiti prescritti per beneficiare di tale procedura agevolativa.

Il rilevante debito IVA della società in fallimento originato da tutte queste operazioni commerciali, pari a circa 4 milioni di euro nel solo 2014, anche se formalmente riportato nella dichiarazione fiscale, non veniva infine versato nelle casse dell’Erario.

Il provvedimento del Gip

Alla luce delle risultanze investigative, il G.I.P. del Tribunale di Nocera Inferiore, Dott.ssa Daniela De Nicola, condividendo l’impianto accusatorio dei Pubblici Ministeri, ha emesso nei confronti degli indagati misure cautelari reali per un ammontare di oltre 10 milioni di euro, pari al valore dei beni distratti con la bancarotta e all’ammontare importo dell’I.V.A. evasa. Con l”esecuzione del provvedimento sono stati così sottoposti a sequestro depositi bancari, quote societarie, veicoli e proprietà immobiliari.

Tra queste ultime, anche un fabbricato costituito da diverse unità immobiliari, ubicato nel Comune di Castel San Giorgio, del valore stimato di circa 3 milioni di euro, riconducibile all’amministratore di fatto della fallita ma schermato mediante la formale intestazione ad una società inglese in realtà inattiva.

Gli stessi immobili, in parte in uso a familiari, erano di fatto gestiti dallo stesso imprenditore, che ne curava la manutenzione e sottoscriveva contratti di locazione, riconoscendo all’impresa britannica solo una parte degli introiti percepiti. L’intervento concluso si inquadra nella più ampia azione di contrasto delle diverse forme di illegalità economica assicurata dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza, volta a garantire il corretto svolgimento delle attività di impresa ed a tutelare gli interessi dei creditori tutti, e dell’Erario in particolare.

Commenta

Clicca qui per commentare

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente. I commenti di questo blog non sono moderati nella fase di inserimento, ma Salernonotizie si riserva la facoltà di cancellare immediatamente contenuti illegali, offensivi, pornografici, osceni, diffamatori o discriminanti. Per la rimozione immediata di commenti non adeguati contattare la redazione 360935513 – salernonotizie@gmail.com Salernonotizie.it non e’ in alcun modo responsabile del contenuto dei commenti inseriti dagli utenti del blog: questi ultimi, pertanto, se ne assumono la totale responsabilità. Salernonotizie.it si riserva la possibilità di rilevare e conservare i dati identificativi, la data, l’ora e indirizzo IP del computer da cui vengono inseriti i commenti al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. Salernonotizie.it non è responsabile del contenuto dei commenti agli articoli inseriti dagli utenti. Gli utenti inviando il loro commento accettano in pieno tutte le note di questo documento e dichiarano altresì di aver preso visione e accettato le Policy sulla Privacy.