Salerno: Stanzione saluta e va in pensione dopo 40 anni

Poco più che ventenne, negli anni ’80, seguendo le orme del papà Mario e del fratello Gabriele, inizia come tecnico nelle squadre in servizio nel Cilento, da Vallo della Lucania ad Agropoli. Dieci anni di gavetta “on the road”, molto formativi, che culminano nell’impegno come addetto operativo: “Andavo nelle case a staccare la luce ai morosi – racconta il neo-pensionato – mettevo il piombo al contatore, e non sempre mi accoglievano con le buone maniere.

Alla fine però riuscivo a portare a termine il mio compito mantenendo la calma”. Successivamente passa all’attività in ufficio, prima al numero verde e poi al call center, e all’area commerciale negli ultimi anni confermandosi un punto di riferimento e chiarimento nel momento della liberalizzazione del mercato.

“Abbiamo risolto tanti problemi e anche qualche caso disperato – riprende – pensate solo alle bollette di questi ultimi tempi, con cifre pazzesche, superiori anche ai 10 mila euro, talvolta frutto di errori ma anche di effettivi consumi. Ho visto clienti entrare con animo bellicoso ma ho sempre fatto il possibile per dare loro spiegazioni e trovare soluzioni per il pagamento, così li mettevo a loro agio e alla fine andavano via con una calorosa stretta di mano. Poi quando tornavano, alla guardia giurata dicevano: “Voglio parlare con Franco”.

Salernitano doc, ben prima dell’omonimo riconoscimento attribuitogli a Palazzo di Città, ora ha voglia di godersi un po’ di relax e di ritmi più lenti dedicandosi alla moglie, Giovanna Napoli, docente di lettere, e ai figli Roberto e Chiara.  E poi c’è l’hobby della cucina, la  preparazione di piatti della tradizione salernitana da far assaggiare anche agli amici, “ai quali – conclude – continuerò a dare consigli e spiegazioni se me lo chiederanno. Perché l’Enel è ormai nel mio Dna”. Buona vita, Franco.