Una questione di principio (di Cosimo Risi)

Stampa
L’articolo 2 del Trattato sull’Unione europea (2009) statuisce che l’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, stato di diritto, nonché dei diritti dell’uomo, compresi quelli delle minoranze.

Tali valori sono comuni agli stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, la non discriminazione, la tolleranza, la giustizia, la solidarietà, l’uguaglianza fra uomini e donne.

Risulta, insieme, corretta e intempestiva la dichiarazione della Ministra francese agli Affari europei riguardo ad un droit de regard che la Francia avrebbe nei confronti di un partner. Il partner in questione è l’Italia, alla vigilia di darsi un nuovo Governo, ma prima ancora che il Presidente della Repubblica assegni  l’incarico di formarlo.

La dichiarazione è intempestiva, è come condizionare le prerogative costituzionali che il Capo dello Stato si riserva di esercitare. Di qui la messa a punto dello stesso Presidente, a garanzia della correttezza della procedura e del rigore democratico d’Italia.

La correttezza è palese. Un droit de regard di questa natura esiste in capo a tutti gli stati membri. E’ inutile criticare l’ingerenza negli affari interni altrui. In seno all’Unione il confine fra affari interni e affari esterni è così sottile da essere impercettibile. Guardare in casa d’altri non è ingerenza, tutti sono tenuti alla trasparenza nei comportamenti, anch’essa un pilastro della vita associativa.

Il dibattito sui diritti risulta  stonato in una situazione ad alto rischio. L’attenzione dovrebbe concentrarsi sugli effetti della crisi bellica sulle economie e sulla sicurezza. Le trombe di guerra accreditano di vittorie sul fronte, generose quanto  parziali, che alzano il livello della tensione. Si veda l’attentato al ponte Kerch in Crimea, ad opera di un gruppo che a Kiev agirebbe dietro le linee ufficiali.

Il chiedere ai Governi, in carica e nascenti, una sorta di giuramento di fedeltà alla causa, serve a garantire l’unità del fronte occidentale dai tentativi di frazionarlo. Andrebbe assortito dall’impegno a cercare vie di mediazione,  che non  siano solo della Turchia.

Proprio nel quadro del dibattito sui diritti, tempo qualche mese fa, la Turchia era il modello negativo in materia.  Ora il suo Presidente assurge a mediatore decisivo. Erdogan sostiene di avere  buoni rapporti sia con Putin che con Zelenskyj,  si riserva di incontrare entrambi, in bilaterale e forse insieme, ad una prossima occasione.

Cosa abbia in mente Putin, è il rovello degli analisti. Sono concordi nel ritenere che non possa permettersi di perdere sul terreno e come immagine.  Alcuni pensano ad una exit strategy, il modo perché si tragga d’impaccio senza ulteriori sfracelli. Pochi analisti si chiedono cosa abbia in mente Zelenskyj. Se l’azione di contenimento delle forze russe ambisca alla riconquista militare dei territori occupati e annessi. E se allo scopo voglia spingere la NATO ad entrare in campo direttamente.

Le intenzioni dell’uno e dell’altro sono dirimenti per comprendere a quale punto si trovi la crisi e se esistano margini di manovra. Agitare lo spauracchio della Bomba, vuoi per minaccia e vuoi per deterrenza, innalza la tensione.

Donne sull’orlo della crisi di nervi fu il film di presentazione di Pedro Almodòvar. Il nostro reality andrebbe intitolato Uomini sull’orlo della crisi di nervi. Evitiamo che la crisi deflagri a livello generale. Francia e Italia collaborino a spegnerla. Per il diritto primordiale alla sicurezza.

Cade il quarantennale di Blade Runner, il capolavoro di Ridley Scott. Film “neo-noir ma di intrattenimento”, secondo lo stesso regista che così prese le distanze da Philip Dick, l’autore del romanzo e ispiratore esoterico della sceneggiatura. Harrison Ford, l’investigatore privato, si muove come un Philip Marlowe umbratile e romantico. Vangelis esegue con Love Theme un esempio altissimo di musica elettronica.

Una Hong Kong in un giorno di pioggia è la San Angeles (Los Angeles) del film. Un universo cupo:  nessuna vegetazione, scomparsi gli animali, in via di scomparsa gli umani, restano i replicanti, gli androidi di Dick, “ariani e senza pecche” come il protagonista Rutger Hauer. Con il solo limite di essere programmati per spegnersi dopo quattro anni.

Il film, uscito nel 1982,  è ambientato nel 2019. Nel 2022 lo scenario pare di tragica attualità.

di Cosimo Risi

Commenta

Clicca qui per commentare

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente. I commenti di questo blog non sono moderati nella fase di inserimento, ma Salernonotizie si riserva la facoltà di cancellare immediatamente contenuti illegali, offensivi, pornografici, osceni, diffamatori o discriminanti. Per la rimozione immediata di commenti non adeguati contattare la redazione 360935513 – salernonotizie@gmail.com Salernonotizie.it non e’ in alcun modo responsabile del contenuto dei commenti inseriti dagli utenti del blog: questi ultimi, pertanto, se ne assumono la totale responsabilità. Salernonotizie.it si riserva la possibilità di rilevare e conservare i dati identificativi, la data, l’ora e indirizzo IP del computer da cui vengono inseriti i commenti al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. Salernonotizie.it non è responsabile del contenuto dei commenti agli articoli inseriti dagli utenti. Gli utenti inviando il loro commento accettano in pieno tutte le note di questo documento e dichiarano altresì di aver preso visione e accettato le Policy sulla Privacy.