Lavoro: Il Governo apre alla settimana lavorativa di quattro giorni

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Fino a pochi giorni sembrava un’ipotesi impensabile, ma ora la settimana lavorativa di quattro giorni potrebbe diventare realtà. Il progetto potrebbe essere ufficialmente sul tavolo del governo Meloni. L’apertura avviene attraverso le parole del Ministro delle Imprese e del Made In Italy, Adolfo Urso. Il titolare del dicastero ha risposto alla proposta che aveva lanciato il segretario della Cgil, Maurizio Landini.

“La settimana lavorativa di 4 giorni? Sono disposto a riflettere partendo dalla realtà. Tutto va messo in sintonia con una saggia politica industriale con l’obiettivo di aumentare produttività e occupazione”.  Il Ministro ha poi aggiunto che la fattibilità è dettata dalle condizioni del paese: “Abbiamo punti di forza e punti di debolezza. Di fatto l’occupazione nel nostro Paese è concentrata nel Nord, mentre è molto bassa al Sud, e su questo dobbiamo concentrare gli investimenti”.

L’obiettivo del Governo Meloni è lavorare sul progetto senza alcun pregiudizio.

“Se noi oggi dovessimo fare una misura di questo tipo, dobbiamo stare attenti che non diventi un incentivo all’emigrazione interna verso le grandi fabbriche del Nord che possono fare di più su questo fronte. La prima alleanza deve senz’altro essere con il sistema Italia, imprese e sindacati. La seconda alleanza con i grandi Paesi industriali di Europa, innanzitutto Francia e Germania”.

La settimana lavorativa di quattro giorni è una delle proposte che la Cgil porterà nel congresso sindacale di metà marzo. “Di fronte alla rivoluzione tecnologica, che porta ad un aumento di profitti e produttività, si deve praticare la ridistribuzione della ricchezza e di come viene accumulata, anche attraverso la riduzione dei tempi di lavoro”. Con queste parole Maurizio Landini aveva lanciato la proposta tramite un’intervista al giornale torinese.

Il governo Meloni potrebbe considerare l’idea di favorire la settimana corta, iniziando a sperimentarla nel breve termine, per poi applicarla nei prossimi anni.

Olindo Nuzzo

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