Scuole, un fondo per le mense biologiche certificate (di Tony Ardito)

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Le scuole che vorranno attivare il servizio di mensa biologica dovranno inserire le percentuali minime di utilizzo di prodotti biologici, dei requisiti e delle specifiche tecniche fissate dal Ministero delle politiche Agricole di intesa con il Ministero dell’Istruzione. Questo è quanto ha previsto il Governo.

Dunque, negli asili nido, scuole d’infanzia, scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, si mangerà ancora meglio, grazie alla introduzione di mense scolastiche biologiche certificate.

Sotto accusa il junk-food, in un periodo in cui i bambini sono sempre di più a rischio obesità, a causa del cibo confezionato industrialmente con ingredienti di scarsa qualità (merendine e altri alimenti con troppi zuccheri e oli idrogenati) ad alto contenuto calorico e basso contenuto nutrizionale.

In Italia è giunto quindi il momento di alimentare scolari e studenti con cibo di ottima qualità. Il nostro Paese, con più di 60 mila operatori e 1,5 milioni di ettari coltivati, è leader indiscusso del settore biologico in Europa. Oltre 1.200 mense che fanno uso di cibo biologico, per circa un milione di pasti serviti giornalmente, son già state censite.

L’obiettivo è la promozione e la diffusione dell’uso di prodotti per una dieta sana nell’ambito dei servizi di ristorazione scolastica. Con La costituzione concreta di un fondo da 44 milioni di euro gestito dal dicastero delle politiche Agricole onde ridurre i costi a carico degli studenti e realizzare nuove iniziative di informazione nelle classi.

Il ministro, Maurizio Martina, ha definito la iniziativa “un progetto unico in Europa, per la prima volta riusciremo a garantire standard di qualità in particolare per le mense delle nostre scuole”.

Food Security, Food Safety, Debellare, Innovare, Educare, Valorizzare: sono le parole chiave di un documento diffuso dal Miur nel 2015, in occasione dell’Expo di Milano, nel quale si tracciano le linee guida di una proposta che desse il via alla buona pratica della educazione alimentare nelle mense scolastiche, ma non solo.

I bambini, gli adolescenti ed i giovani sono dunque il primo target di riferimento, ma tocca agli educatori e forse più ancora ai genitori far comprendere loro quale sia la valenza di una dieta che, con  il benessere della persona, miri a salvaguardare e migliorare l’ambiente circostante.

editoriale a cura di Tony Ardito, giornalista

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