L’ha voluta, l’ha cercata, l’ha difesa con le unghie, l’ha legittimata col doppio vantaggio nel finale. I meriti? Vanno condivisi tra tutti. Anche con la vecchia gestione, perchè è innegabile che già con Sannino negli ultimi tempi la squadra granata si stava facendo puntualmente preferire agli avversari, ma poi non riusciva a sferrare il colpo del ko. Bollini in questi primi giorni della nuova avventura alla guida del team granata sta lavorando molto anche su questo aspetto strettamente mentale: il tecnico mantovano, che a Frosinone ha schierato i suoi col 4-3-3 per la seconda gara consecutiva, continua a ripetere ai suoi ragazzi che sono forti, che devono avere coraggio, che non devono giocare con la paura di sbagliare che in campo produce strafalcioni.
Il successo ottenuto al Matusa dovrà restituire innanzitutto autostima ad un gruppo che, invece, era sull’orlo di una crisi di nervi, un gruppo in cui diversi elementi cominciavano a sentirsi inutili (vedi Zito, Caccavallo e Laverone), un gruppo in cui tutti avranno un’opportunità. Non esistono titolari e riserve, non è una frase di circostanza quella su cui sta insistendo Bollini nelle sue interviste e ora sta ai giocatori recepire il messaggio. Che solo il mercato di riparazione ormai alle porte rischia di far naufragare, soprattutto se per qualcuno (vedi Donnarumma) le sirene tornano a risuonare con insistenza. Il trainer granata ha lanciato una scialuppa di salvataggio a tutti i componenti della rosa, ora bisognerà vedere chi ci salirà su e chi, invece, deciderà di trovare riparo altrove.
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