
“Il nostro Museo – ha proseguito Bravi – valorizza il patrimonio paleontologico dell’area del Parco. I siti fossiliferi cilentani, insieme con altri siti sia nuovi che già ben noti in Campania (es. Pietraroia), sono stati oggetto negli ultimi trent’anni di una ripresa degli studi paleontologici interrottisi per oltre mezzo secolo in questa regione”. Ricerche condotte dagli studiosi Sergio Bravi ed Antonello Bartiromo che ne hanno indagato approfonditamente gli aspetti paleofaunistici, paleobotanici e paleoambientali, riportandoli all’attenzione della comunità scientifica internazionale dopo il lungo periodo di silenzio. “Grazie alle nuove indagini, a tutt’oggi la Campania risulta essere uno dei territori meglio conosciuti in Europa – ha dichiarato Bravi – in quanto alla paleontologia di alcuni gruppi di organismi quali le piante, i pesci ed i crostacei decapodi del Mesozoico”.
Fonte LIRATV
Non è una novità, il Cilento è pieno di stratificazioni
geologiche visibili, ed è da anni una delle tappe dei cacciatori di fossili!
Ma di cosa stiamo parlando?
Veramente se andate sugli scogli dopo il Nuovo Mercatello, ci sono massi che hanno impresse le forme di conchiglie fossili, simili a quelle nelle immagini sopra e nessuno se ne accorto.. Ora magari sono stati rimossi visto che stanno facendo dei lavori e li hanno rimossi…