Contrabbando di sigarette al porto di Salerno, sgominato clan napoletano

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La Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 persone – di cui 8 in carcere e una agli arresti domiciliari – appartenenti a un’associazione criminale dedita al commercio illegale di tabacchi lavorati esteri dall’est Europa verso l’Italia.

L’organizzazione fa capo a Francesco Sepe 51 anni e Raffaele Truglio, 64 anni ed è composta da diversi partenopei già noti alle forze dell’ordine. Il Gip ha anche accolto la richiesta di sequestro preventivo di beni immobili, beni mobili registrati, complessi aziendali e rapporti finanziari per un valore complessivo di oltre 15 milioni di euro, ritenuti il frutto e/o il reimpiego dei lucrosi proventi conseguiti dal sodalizio grazie alle loro attività illecite.

L’operazione che ha portato al sequestro dei tabacchi ha permesso di svelare un peculiare modus operandi dell’organizzazione per eludere i controlli. L’organizzazione, infatti, sfruttando la possibilità di far transitare i tabacchi lavorati esteri in regime di sospensione di imposta destinati verso i Paesi extra-Unione europea, pianificava una fittizia operazione di esportazione di un carico pari a 9 tonnellate di sigarette prodotte in Romania che, in transito per l’Italia a bordo di un container, si sarebbe dovuto imbarcare presso il porto di Salerno per la destinazione dichiarata dello scalo di Misurata in Libia.

In realtà, il piano dell’organizzazione prevedeva che, una volta giunto in Italia, il container contenente le sigarette sarebbe stato sostituito con un altro container, preventivamente caricato di merce fasulla (scatole vuote e mattoni), il quale avrebbe proseguito regolarmente il viaggio verso la Libia accompagnato dalla relativa documentazione doganale.

Come accertato successivamente, infatti, per il trasporto delle sigarette dalla Romania all’Italia l’organizzazione aveva predisposto un container “clone”, ovvero identico nella forma e nel colore a quello originale fornito dalla compagnia di spedizione e cautelato con sigilli contraffatti, sul quale era stato apposto anche il medesimo numero di serie utilizzando un’inusuale targhetta adesiva.

6 Commenti

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  • AL PORTO E’ TUTTO IN MANO AI NAPOLETANI A COMINCIARE DAI POSTI DI LAVORO VISTO CHE LE AZIENDE SONO QUASI TUTTE NAPOLETANE. VENDUTI DA DE LUCA ALLA GRANDE E CHI DICE IL CONTRARIO E’ UN PEZZO DI MERDA. SONO UN PORTUALE E VIVO LA REALTA’ DEL PORTO E NON COME I COLLETTI BIANCHI CHE CI HANNO VENDUTI PER POCHI VOTI DEI NAPOLETANI. MA ESISTE UNA GIUSTIZIA DIVINA CHE FARA’ IL SUO CORSO.

  • bravo anonimo! guarda anche la gran parte delle attività che aprono in centro e non solo….tutte in mano a loro…salerno è la lavanderia di napoli 🙁

  • Sei sicuro di quello che dici? Vuoi raccontare questa esperienza anche restando nell’anonimato cosi ti lascio una mail?

  • Lasciami la mail. Anche se no serve a molto è da anni così. Ma se posso vorrei raccontare la mia storia.

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