Covid, verifiche Nas sulle ambulanze: 9 veicoli sequestrati, 160 “fuorilegge”

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Nell’ambito della strategia realizzata dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute nel
settore della sicurezza sanitaria durante l’attuale periodo di emergenza pandemica, si
annoverano i controlli dei veicoli impiegati nel trasporto e soccorso sanitario, con la verifica
degli standard di sicurezza ed igiene delle autoambulanze.
La campagna di verifiche a livello nazionale svolta dai Carabinieri dei NAS, d’intesa con il
Ministero della Salute, ha interessato complessivamente 1.297 ambulanze impiegate in servizi
di emergenza – urgenza sanitaria e nel trasporto di infermi, individuando 160 mezzi non
conformi alle normative che disciplinano la corretta erogazione del servizio e la sicurezza di
operatori e pazienti a bordo.
In tale contesto, sono state contestate 52 violazioni penali e 113 amministrative in materia
di sicurezza nei luoghi di lavoro, mancanza di idonee procedure di pulizia e sanificazione dei
mezzi sanitari, presenza di parti arrugginite e incrostate, impiego di mezzi privi di autorizzazioni
e requisiti per svolgere adeguatamente il trasporto di malati.
29 violazioni sono riconducibili alla mancata adozione dei sistemi di prevenzione incendi e di
revisione degli estintori, mentre ulteriori 20 riguardano la detenzione, a bordo dei mezzi o come
scorte di magazzino, di farmaci, bombole di ossigeno e dispositivi medici scaduti di validità. Nel
corso dei controlli sono state infatti sequestrate 154 confezioni di farmaci, tra antidolorifici e
anestetici, e 38 bombole di ossigeno medicinale tutti scaduti di validità; medesima
motivazione ha determinato il vincolo di 464 dispositivi medici (ago-cannule, maschere per
anestesia e per ossigeno, sondini e deflussori), altrettanto importanti per un immediato primo
soccorso o trattamento sul mezzo di pazienti bisognosi.
Tra gli episodi più eclatanti, sono state rilevate dai Carabinieri dei NAS tecniche elusive per
evitare il controllo delle ambulanze irregolarmente adibite al trasporto di infermi nonchè
ventilatori polmonari collegatori a bombole contenenti ossigeno medicinale con data di
scadenza superata addirittura dal luglio 2018.
Da ultimo, gli accertamenti hanno evidenziato personale infermieristico e di ausilio, impiegati a
bordo di ambulanze di emergenza-urgenza, privi di abilitazione e di corsi basici di primo
intervento, in altri casi invece ancora non sottoposto alla vaccinazione anti-COVID.
Proprio a causa di gravi carenze igienico-gestionali e di impiego di mezzi non idonei alle attività
sanitarie, sono stati eseguiti provvedimenti di sospensione dell’attività con divieto d’uso di 9
ambulanze appartenenti ad aziende private operanti nel settore, per un valore di 500 mila euro.

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