Siae: in Italia nel 2015 spettacolo in ripresa, cinema al top

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3d_cinema Gli ingressi che crescono del 3,64% rispetto al 2014, così come spesa al botteghino (+5,67%), spesa del pubblico (+9,26%) volume d’affari (+11,46%). Nei primi sei mesi 2015, anticipa all’ANSA la Siae, si conferma la ripresa di tutti i settori dello spettacolo a partire dal cinema, con +4,46% ingressi, +9,26% spesa botteghino, +10,88% volume di affari
Cinema e spettacolo dal vivo in crescita in Italia nei due week end dopo gli attentati di Parigi. Lo rivelano dati Siae anticipati dall’ANSA. Ma non è così a Roma e Milano dove il 14-15 novembre gli ingressi al cinema scendono rispettivamente del 18,79% e del 7,16% rispetto al 7-8/11. E il 21-22 calano del 21,27% (Roma) e del 15,44%.
I dati del primo semestre 2015 sono confrontati con quelli del primo semestre 2014. Se il cinema può tirare un respiro di sollievo, con una spesa al botteghino che nei primi sei mesi del 2015 supera i 339,7 milioni di euro, le note positive – spiega Gennaro Milzi, nuovo direttore Servizi in convenzione della Siae – riguardano un po’ tutti gli altri settori dello spettacolo, dal TEATRO, con tutti gli indicatori in crescita (spettacoli + 2,79%; ingressi +0,13%, spesa al botteghino +4,28%, spesa al pubblico +5,91%, volume d’affari +5,85%) ai CONCERTI per i quali i primi sei mesi dell’anno sono stati molto buoni, con una spesa al botteghino che supera i 137,4 milioni di euro (+7,28%), ma anche un numero più ampio di spettacoli (+8,09%), più ingressi (+8,84%) una più forte spesa del pubblico (+7,17%) e un maggiore volume di affari (+4,18%). Una tendenza positiva che – sottolineano dalla Società italiana degli autori e degli editori – vale per tutti i settori della musica, dalla classica alla leggera con una nota particolare per il jazz, dove la spesa al botteghino è cresciuta del 15,87% rispetto al 2014. Nello sport, a fronte di una leggera diminuzione del numero degli spettacoli (-1,29%), crescono in particolare la spesa del pubblico (+21,09%) e il volume d’affari (+20,14%), ma anche la spesa al botteghino segna un +4,03% e gli ingressi crescono del 2,48%. Ancora in crescita, rispetto ai già ottimi risultati del 2014, il settore di MOSTRE ed esposizioni (in cui non è contemplato però Expo i cui risultati verranno resi noti a parte) che fa segnare un +22,18% della spesa del pubblico e +21,87% nel volume d’affari. Unica nota debole l’attività di ballo e concertini, che segna una flessione del 7,75% nella spesa al botteghino (124,2 milioni di euro) e anche un -4,34% negli ingressi. Complessivamente la spesa al botteghino degli italiani per lo spettacolo è stata nei primi sei mesi dell’anno di 1.083.441.255,28, il 5,67% in più rispetto ai primi sei mesi del 2014. Un po’ più incerto, invece, il risultato delle singole città: anche se i dati del primo semestre sono in questo caso di più difficile interpretazione perché bisogna tenere conto delle fluttuazioni degli eventi, il confronto con i primi sei mesi del 2014 offre risultati non dappertutto positivi. E se Bari, Firenze e Palermo possono sorridere, e Milano e Torino vantano quattro indicatori positivi su cinque, a Bologna, Genova, Napoli e Roma la tendenza positiva ha riguardato solo 2 indicatori su 5. A livello territoriale a crescere di più è il Nord, seguito dal Centro e poi dal Sud e dalle Isole.
Anche se l’evento di Parigi non rientra nel contesto temporale del primo semestre 2015, spiega all’ANSA Gennaro Milzi, direttore dei servizi in convenzione della Siae, “abbiamo voluto porci la domanda cercando di capire se le stragi della capitale francese, perpetrate proprio in luoghi destinati allo spettacolo e all’intrattenimento, abbiano prodotto l’effetto di comprimere, nel nostro Paese, la partecipazione di pubblico agli spettacoli, andando a incidere sul clima di fiducia, indipendentemente dal reddito imponibile”. E i dati, sottolinea, dimostrano che a livello nazionale, almeno nell’immediatezza dei fatti di Parigi (ovvero nei due fine settimana del 14-15 e poi del 21-22 novembre) “in Italia non c’è stata una reazione negativa”. Anzi, spiega il direttore, “rispetto al week end del 7-8 novembre 2015” c’è stata una crescita rispettivamente del 2,34% e dell’1,98% per il cinema, e del 6,18% e poi del 4,88% per lo spettacolo dal vivo. La rilevazione mirata sulle due principali città di Roma e Milano, disponibile per il cinema, ha dato invece risultati diversi, con gli ingressi che a Roma passano dai 169.836 del 7-8 novembre ai 137.919 del 14-15 novembre (-18,79%) e ai 133.706 del 21-22 novembre (-21,27%). Situazione in parte replicata anche nel capoluogo lombardo, dove gli spettatori del cinema sono stati 65.148 nel fine settimana del 7-8/11, diventati poi 60.485 in quello del 14-15/11 (-7,16%) e quindi 55.090 il 21-22/11 (-15,44%). “Ma in questo caso è troppo presto per fare una vera valutazione – avverte Milzi – perché ci sono diverse variabili di cui tenere conto, tra cui la programmazione di quei due fine settimana. Da tenere presente, ad esempio, c’è stato anche il successo inferiore alle aspettative di Spectre”.
Fonte Ansa

 

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