“Con la ministra Catalfo c’è piena sintonia – spiega a Repubblica Puglisi – è nel nostro programma di governo l’attuazione di misure che riducano il ‘gender pay gap’, cioè la differenza di retribuzione tra uomini e donne. Ma – argomenta la senatrice Pd – uno dei motivi per cui le donne sono pagate di meno è che restano indietro nella carriera, il più delle volte perché si devono occupare della cura dei figli e della famiglia”.
“Le politiche di conciliazione attuate fino a oggi sono sacrosante – continua – ma si sono rivelate anche un freno. Bisogna passare alle politiche di condivisione: il mese di congedo parentale del padre non potrà essere trasferito alla madre, attueremo una serie di misure per promuovere una rivoluzione culturale. I sette giorni ottenuti in legge di bilancio sono ancora pochi e spesso i padri non prendono neanche quelli, ci vuole un’azione forte di governo”.
Puglisi anticipa anche le obiezioni sulla copertura finanziaria del congedo: “Stiamo riprogrammando i fondi europei e possiamo contare sull’attenzione che la Commissione europea dedica alle politiche di riforma e di lotta alle disuguaglianze. Certo, il congedo non sarà l’unica misura, continueremo ad attuare il programma di governo, che ha già portato a migliorare l’accesso agli asili nido e il loro numero”.
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