Cinture di sicurezza, ancora basso l’uso di quelle posteriori (di Tony Ardito)

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L’obbligo di indossare le cinture posteriori nel nostro Paese vige da circa trent’anni, tuttavia buona parte dei passeggeri continua a ignorarlo, mettendo a rischio, oltre la propria, la incolumità di tutti gli occupanti della vettura.

Lo confermano gli ultimi dati della sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) dell’Istituto Superiore di Sanità relativi al biennio 2021/22, secondo cui solo 1 italiano su 3 indossa correttamente le cinture di sicurezza posteriori.

Se l’uso della cintura di sicurezza anteriore in automobile è abbastanza diffuso, benché non raggiunga la copertura totale richiesta dalla legge (affermano di indossarla sempre 8 automobilisti su 10), quello della posteriore è sempre stato molto meno frequente, nonostante il trend risulti in aumento. Si pensi che nel 2008 solo il 19% circa di italiani dichiarava di usare le cinture posteriori.

Percentuale rimasta sostanzialmente stabile sino al 2015 per poi raggiungere progressivamente il 36% registrato lo scorso anno. Un risultato apparentemente accettabile che resta però ben lungi dall’obiettivo.

L’ISS precisa che il dato sulle cinture di sicurezza posteriori, se in linea di principio è coerente con la tendenza in aumento che si andava osservando negli ultimi anni, al contempo potrebbe risultare sovrastimato in termini quantitativi a causa di alcune modifiche introdotte nel questionario della rilevazione PASSI durante il periodo della pandemia.

Al dato complessivo nazionale si contrappone quello territoriale determinato dalle differenze geografiche che delineano un chiaro mismatch Nord-Sud a sfavore delle regioni meridionali sull’uso delle cinture di sicurezza posteriori.

A fronte infatti di una media italiana del 36% circa ci sono regioni assai virtuose nelle quali tale utilizzo supera il 60% (Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Trento e Bolzano, Veneto) e altre dove non si tocca nemmeno il 20% (Campania 15,3%, Molise 18%, Puglia 18,2%, Sicilia 18,8%). È ahinoi la dimostrazione dell’esistenza di territori in cui la cultura della sicurezza stradale è probabilmente meno percepita che altrove e nei quali, forse, non a caso l’assicurazione costa di più.

Per ciò che riguarda l’uso del casco in motocicletta, per fortuna si tratta di una pratica ormai consolidata, con circa il 96% degli intervistati (guidatore o passeggero) che ha dichiarato di indossarlo sempre. Lungo lo Stivale, raramente si scende al di sotto del 90%.

di Tony Ardito

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